giovedì 30 aprile 2015

29 - 30 aprile


Vado all’A2A per chiedere come funziona il taglio della bolletta. Spero che la taglino al più presto, anche se l’avvocato col quale ho mandato la diffida mi dice che in teoria non la potrei far sospendere. Ma forse se semplicemente non pago e la tagliano la cosa è diversa? Comunque, chiedere non costa nulla.
Mi dice che dopo una decina di giorni dallo scadere dell’ultima grossa bolletta (tipo quella che è scaduta a me il 20) dovrebbe arrivare una raccomandata con la quale mi avvisano che entro una decina di giorni, massimo 12 o 13, taglieranno le forniture.
Gongolo. Anche se, ahimé, mi avvisano che un’altra bolletta è in arrivo di 280 euro, lo può dedurre immediatamente dal consumo stimato. E un’altra dell’elettricità di 15 euro circa.
Quindi, tra quelle già pagate, (350) quelle scadute (190) e quelle che mi devono ancora arrivare, (300) mi ritroverò ad averle pagato più di 800 euro di bollette, che lei ritiene regalate nonostante sul contratto fosse scritto chiaro che le avrebbe dovute pagare lei. Be, m’incazzo però la colpa è mia. Sarebbe bastato non pagare fin dall’inizio e semplicemente cambiare la voltura. Ma la sua malafede è apparsa troppo tardi, e la mia ingenuità troppo grande.

30 aprile
messaggio: è vietato dal regolamento condominiale esporre i panni fuori
(cerco di rompergli le palle anche nei modi più improbabili).

Uno dei pochi modi che ho per dargli fastidio è togliergli l’antenna satellitare della tv: l’avevo fatta mettere (400 euro) perché in sto cazzo di condominio non c’è una scatola di derivazione per l’antenna digitale in tutto il piano terra, quando l’avevo comprata in casa c’era un attacco per l’antenna, ma era farlocco…
Salendo sul tetto a spiovente (il ché mi anche un po’ paura) cerco di oscurare il ricevitore con una grossa latta di pomodori o con un vecchio maglione, ma invano: ho il ricevitore anch’io e non fa una piega: per quanto lo copra di roba, Russia Today (e con essa tutto il resto) continua a trasmettere.

lunedì 27 aprile 2015

25-27 aprile

E’ ormai passato circa mezzo mese da quando sono caduto dal pero e mi sono reso conto della malafede di queste persone, sempre di più.
E’ una cosa che piano piano t’invade la mente, e dimostra la fondatezza del feng-shui.
Avere la propria casa occupata, anche se non la si sta abitando, occupata da persone indesiderate, è come avere occupato il proprio corpo, la propria mente. Come essere indemoniati, posseduti, o semplicemente afflitti da una malattia psichiatrica. Non poter gestire la propria mente.
Piano piano la questione invade tutto, allaga tutte le dimensioni della tua vita, come il sangue invadeva la stanza nel trailer di Shining.
Ed in effetti, se penso a tutte le volte che gli ho dato le bollette chiedendole di pagarle, e a tutte le volte che in questi mesi le avevo ribadito di andarsene, e lei mi aveva risposto con quel sorriso ebete, mentre nel frattempo tramava di fottermi, e sa che ha le leggi dalla sua parte e che di fatto in questi 2 mesi li sto praticamente mantenendo io, mentre lei mi butta fuori di casa e mi chiama ladro, mi vengono in mente i pensieri più insani.
In cui non mi frega più un cazzo della casa ma solo di prendermi una dolce vendetta.
Buttare una bomba a mano in casa. Sentire l’esplosione. E se poi non muoiono? O ne restasse vivo anche uno solo? Se finisce come la bomba contro Hitler che non lo ammazza perché il tavolo stesso l’aveva protetto?
Basterebbe che ne restasse vivo uno solo perché se la prendesse a vita, certamente, e io andrei in galera veramente, e per decenni, almeno a ché non mi faccia fare una perizia psichiatrica di incapacità di intendere e di volere, no? E’ quello che fanno tutti in fondo.
O ammazzare lei? “Femminicidio! Femminicidio!” Urlerebbero sti pennivendoli di merda. Ma che femminicidio…Xcidio!
Sul momento l’idea non mi dispiacerebbe, ma varrebbe la pena rovinarmi la vita per una simile X? Quale casa vale la libertà? E poi, nonostante il disgusto che mi suscita, mi dispiacerebbe per xxx suo figlio. Lui non lo ucciderei e mi spiacerebbe ammazzargli la madre. D’altra parte, ammazzare solo lei o solo lei e il compagno vorrebbe dire regalare la casa a lui… e a quel punto non si meriterebbe anche lui una simile sorte? Non è che mi fa pena perché è piccolo, nel senso che come dimensioni è x... Mi fa pena perché non sembra neanche x, con tutto quel x, con quella camminata da x, pieno di zuccheri e colesterolo.
E se buttandogli una bomba quelli facessero come nel film di Chaplin, la prendessero velocemente e la buttassero indietro, nel cortile? Anche se io riuscissi a scappare potrebbe andarci di mezzo qualcun’altro, qualche cosiddetto innocente o relativamente innocente. E poi quelli che stanno sopra loro? Sono arabi, ma sono stati sempre gentili con me. Neanche loro si meriterebbero di essere ammazzati. Anche quella casa finirà all’asta, anche loro non pagano nulla, sì ma la casa la stanno fottendo alla banca, non a un poveraccio che si fa il culo a lavorare.
No, l’omicidio, singolo o plurimo, non è un’opzione praticabile. Anche per il karma. Io ci credo che quello che facciamo agli altri ci ritorna indietro, quindi se io ammazzo lei la madre al mostro (o tutti e 3) la stessa cosa succederà a me, in questa o in altre vite.


27 aprile (e giorni precedenti)
Chiedo il codice fiscale di lui, che è extracomunitario e del quale non ho alcun dato.
(Figlio e moroso sono entrati dopo aver fatto il contratto).

Messaggio: mi serve nome e cognome e codice fiscale moroso

venerdì 24 aprile 2015

22-24 aprile

22 e 23 aprile
Vado dall’avvocato a dire di fare la diffida e il giorno dopo la vado a ritirare per dargliene una copia di persona.
Come volevasi dimostrare, la X non ritirerà mai la raccomandata. Non so se la respinga direttamente indietro oppure se l’avviso viene messo nella cassetta rossa, che lei neanche guarda, o se lo butta direttamente.

24 aprile
Vado all’anagrafe per chiedere della sua residenza e per evitare che la mettesse a casa mia. Mi viene detto di inviare un fax al protocollo del Comune, in cui mi oppongo.
Lo invio il giorno stesso, anche se poco fiducioso.

Dò a mano alla X una copia della diffida, e reagiscono come all’acqua fresca, sempre con sta storia della cauzione che pretendono senza lasciare la casa.
Se ne fottono altamente. Continuano a dire che ormai se ne vanno fine giugno perché non hanno i soldi (che io gli avrei fregato), ma è chiaro che è solo un modo per prendere (e perdere) tempo, perché altrimenti alla mia idea di dargli comunque indietro tutta la cauzione (regalandogli ottocento euro di bollette), in cambio delle chiavi di casa e del fatto che se ne vadano veramente, accetterebbero.
Ovviamente escludono a priori anche l’idea di lasciarmi come cauzione, a loro volta, una bici di minimo 500 euro, che io non ho mai avuto, e un televisore di almeno 40 pollici, che io non ho mai avuto.
Il problema è che non se ne vanno comunque, quali che siano le condizioni.
Forse se ne andrebbero se gli dessi 50.000 euro in contanti, quello sì.
Ma io non ce li ho, quindi si preparano a fottermene ben di più, lentamente…

E’ ormai passato circa mezzo mese da quando sono caduto dal pero e mi sono reso conto della malafede di queste persone, sempre di più.
E’ una cosa che piano piano t’invade la mente, e dimostra la fondatezza del feng-shui.
Avere la propria casa occupata da persone indesiderate, anche se non la si stava abitando, è come avere occupato il proprio corpo, la propria mente.
Come essere indemoniati, posseduti, o semplicemente afflitti da una malattia psichiatrica.
Non poter gestire la propria mente.
Piano piano la questione invade tutto, allaga tutte le dimensioni della tua vita, come il sangue invadeva la stanza nel trailer di Shining.
Ed in effetti, se penso a tutte le volte che gli ho dato le bollette chiedendole di pagarle, e a tutte le volte che in questi mesi le avevo ribadito di andarsene, e lei mi aveva risposto con quel sorriso ebete, mentre nel frattempo tramava di fottermi, e sa che ha le leggi dalla sua parte e che di fatto in questi 2 mesi li sto praticamente mantenendo io, mentre lei mi butta fuori di casa e mi chiama ladro, mi vengono in mente i pensieri più insani.
In cui non mi frega più un cazzo della casa ma solo di vendicarmi.
Buttare una bomba a mano in casa, mentre dormono. Sentire l’esplosione. E se poi non muoiono?
O se ne restasse vivo anche uno solo? Se finisce come la bomba contro Hitler che non lo ammazza perché il tavolo stesso l’aveva protetto?
Basterebbe che ne restasse vivo uno solo (o lei sola, la peggiore), perché se la prendesse a vita, certamente, e io andrei in galera veramente, e per decenni, almeno a ché non mi faccia fare una perizia psichiatrica di incapacità di intendere e di volere, no? E’ quello che fanno tutti in fondo.
O ammazzare lei? “Femminicidio! Femminicidio!” Urlerebbero sti pennivendoli di merda.
Ma che femminicidio…Xcidio!
Sul momento l’idea non mi dispiacerebbe, ma varrebbe la pena rovinarmi la vita per una simile X? Quale casa vale la libertà? E poi, nonostante il x che mi suscita, mi dispiacerebbe per quella X di suo figlio. Lui non lo ucciderei e comunque mi spiacerebbe ammazzargli la madre. D’altra parte, ammazzare solo lei o solo lei e il compagno vorrebbe dire regalare la casa a lui… e a quel punto non si meriterebbe anche lui una simile sorte? Non è che mi fa pena perché è piccolo, piccolo d'età, diciassettenne, ma come dimensioni è X, mentre ....

E se buttandogli una bomba quelli facessero come nel film di Chaplin, la prendessero velocemente e la buttassero indietro, nel cortile? Anche se io riuscissi a scappare potrebbe andarci di mezzo qualcun’altro, qualche cosiddetto innocente o relativamente innocente. E poi quelli che stanno sopra loro? Non potrebbe crollare la casa ammazzando anche loro? Sono arabi, ma sono stati sempre gentili con me. Neanche loro si meriterebbero di essere ammazzati. Anche quella casa finirà all’asta, anche loro non pagano nulla, sì, ma la casa la stanno fottendo alla banca, non a un poveraccio che si fa il culo a lavorare.
No, l’omicidio singolo o plurimo non è un’opzione praticabile. Anche per il karma.
Io ci credo che quello che facciamo agli altri ci ritorna indietro, quindi se io ammazzo lei...  la stessa cosa succederà a me, in questa o in altre vite.

martedì 21 aprile 2015

10-21 aprile

Avrei sperato di non doverlo scrivere, questo blog. Che la mia idea non fosse più necessaria, che se ne andassero tra pochi giorni, come mi sembrava.
Invece no. Era l’ennesima presa per il culo. Rivado col pensiero a un anno fa. quando la X si presenta per affittare la casa.
E’ grassa, bassa, scura, del Sud del mondo, sulla quarantina. Non mi sarei aspettato del male da lei. Invece è arrivato. Se penso a tutti i segni che già si preannunciavano, l’inculata era là, chiara, palese, evidente. Eppure a me sfuggivano. Con quel sorriso maledetto mi dice che non può permettersi una certa cifra, mi chiede un leggero sconto… Cosa che stupidamente le concedo, anche se in realtà il prezzo che chiedevo era giusto, come aveva dimostrato la facilità nell’affittarla anche in passato. Mi chiede anche di dare come cauzione 2 mensilità anziché 3. Cedo anche a questo. Stronzo, stronzo, stronzo. Le chiarisco che comunque dovrà pagare le bollette, acqua, luce, gas.
Sì, sì, lei dice sempre sì, sì, e così facendo la mette in culo. La più inoffensiva delle creature. Passano i primi mesi. Lei paga l’affitto ma non le bollette. Dato che il periodo era limitato, un anno, le lascio intestate a me, altro errore madornale…
Intestare a lei le utenze e poi reintestarmele sarebbe costato circa 200 euro, e le avrebbe dovute pagare lei, che lamentava questa povertà, un errore dopo l’altro dovuti a quello fondamentale: essermi fidato di una che sorridendo e dicendo sempre sì sì te la mette in culo.
Alla prima bolletta che arriva le dico che la deve pagare.
Mi risponde col suo sorriso ebete dicendo che al momento non può.
Stupidamente la pago io e le lascio la ricevuta.
Il pagamento è fatto dal mio conto corrente, quindi non può spacciarlo per suo.
La cosa si ripeterà, sistematicamente, per tutto l’anno.

Il primo errore è stato affittarla a lei.
Il secondo errore è stato non fare la voltura.
Il terzo errore, imperdonabile e proprio da coglioni, è stato pagare le bollette.
Quarto errore: dopo qualche mese mi chiede un’altra chiave, per il fidanzato.
Gliela dò.

Secondo il contratto se ne dovrebbe andare il 30 aprile.
Sia a inizio marzo che a inizio aprile le ricordo che il contratto sta scadendo scade e che se ne deve andare. Risponde sempre sì sì, col solito sorriso ebete. In realtà se ne fotte altamente e pensa solo a farsi i cazzi suoi.

Faccio un quinto, gravissimo errore: non le invio la raccomandata che le ricorda di smammare, né le faccio firmare un foglio in tal senso, come mi raccomandava di fare mia mamma.
In realtà, a quanto ne so io, la storia della raccomandata vale per i contratti quadriennali, non per quelli di un anno, comunque col senno di poi mi dico: che stronzo! Che cazzo ci voleva a fare una raccomandata? A farle firmare un foglio nel quale si ri-impegnava ad andarsene e a pagare tutte le bollette?

10 aprile: messaggio:
“Ciao X, devi lasciare la casa il 30” (aprile)

I primi di aprile, la prima sorpresa: mi chiede se se ne può andare qualche giorno dopo, perché “ha chiesto la residenza” - giusto quando se ne deve andare - e deve venire quello del Comune a controllare che stiano lì.
Le dico che non mi aveva chiesto niente in merito, e che comunque eventualmente poi la posso chiamare io se qualcuno chiede di lei.
Ancora non percepisco la gravità della situazione.

Verso il 10 aprile l’incubo comincia a prendere forma: le ricordo che ha un anno di bollette non ancora pagate, quelle che per tutto l’anno gli ho pagato io come uno stronzo, e che pertanto gliele devo detrarre dalla cauzione. Sono circa 500 euro.
S’incazza e nega che gli avessi mostrato e lasciato le ricevute di queste bollette per tutto l’anno. Anzi, prima ammette che gliene avevo portate 2, poi una sola.
In più contesta che quella potrebbe essere la lettura stimata e non reale. Fin quando ero io a pagare il gas che lasciava sempre acceso tutti questi problemi non se li poneva.
E in ogni caso, la questione della lettura stimata può valere solo per l’ultima bolletta, non per quelle di tutto l’anno.
Dice che in altre case il gas lo pagava “30 euro” (!) Erano in tre anche in quel caso (ma valgono per sei), anche se io in realtà l’avevo affittata solo a lei, e mi ci trovo dentro un gigante di 1,90, e suo figlio, un essere dal formato 1,50 x 1,50.

Ma la cosa ancora più orribile, e più preoccupante, è che dopo un po’ di liti su quanto detrarle e quanto regalarle (perché di questo si tratterebbe a sto punto) vuole i soldi prima ancora di andarsene, “per pagare la cauzione della nuova casa”.
Le dico che ovviamente non si può dare la cauzione a chi resta ancora in casa e senza che restituisca le chiavi, ma ripete sempre la stessa cosa.
In realtà prende solo per il culo. Si fa forte che sta con un gigante come se dovessi avere paura che lui mi ammazzi alla minima contrarietà.
Il gigante, anche lui extraeuropeo, di area araba, ha quattordici anni meno di lei.
E’ come se lei gli facesse da mamma e constaterò in futuro che sarà sempre lei ad avere il timone della situazione.

13 aprile
Ancora a parlare con X per cauzione

14 aprile
Messaggio: “Ciao, non ha alcun senso consegnare neanche parte della caparra se l’inquilino con consegna le chiavi, però puoi lasciare per qualche giorno i pacchi prima del trasloco, comunque a chiavi consegnante. Non pagando il gas nei primi di maggio a2a non lo somministrerà più”.

15  aprile
Ancora a parlare con X per farle firmare disdetta.
Non firma niente perché dice che “non c’è chiarezza”.
Le è chiaro che deve fottermi la casa e che vuole la cauzione senza andarsene e senza pagare una lira di bollette.

16 aprile
Ancora lavoro per riepilogo e reperimento e duplicazione di tutte le bollette originali di gas, elettricità, immondizia.

20 aprile
Vado a sentire l’avvocato.
Telefono alla X. Poi discussione con suo moroso.
Ancora pretendono la cauzione “in attesa di trovare casa”.

Nel frattempo le invio una diffida a non lasciare l’appartamento (cioè per ricordarle che se ne deve andare), che mi costa altri 100 euro e di cui lei non firma neanche la raccomandata, che l’avvocato dovrebbe (dovrebbe) avere spedito: la ricevuta di ritorno non torna mai indietro.