domenica 21 giugno 2015

21 giugno

ore 17:19
Poi, ieri, alla fine ho incontrato la sudamericana in metropolitana, accompagnando mia madre.
Alla fine lei si è convinta ad andare a casa, visto che gli X non arrivavano.
Ne ho approfittato per dirle quella battuta della mia morosa, per farmi prendere in simpatia.
Però devo dire, non so se sia perché lei è dello stesso Paese della mia ragazza, però i peruviani li trovo veramente adorabili. Certo, è un paese grande, ci sono gli stronzi anche lì, i rompicoglioni… però insomma, tra tutte le numerose comunità straniere presenti in Italia, oltre a essere credo la più grande, dopo i rumeni, mi paiono quelle più costruttive, laboriose, buone che esistano.
Come anche i filippini, gli indiani, e altri ancora. Come si può paragonare questi ai pakistani, ai tunisini, agli albanesi?

Oggi ci siamo rincorsi tutto il giorno con mia madre in una quindicina di telefonate.
Poiché gli X non erano tornati né ieri, né stamattina, e non rispondevano alle chiamate di mia madre, ho mandato alla X un messaggio whattsapp, ed ecco la conversazione:

“Quando tornate? Quando traslocate? Perché non rispondete mai a mia madre?

- quando arrivo ti faccio sapere.

- verso che ora?

- La sera, verso sera. Sto riposando che sto male.

- (Pensato: e stacci male, stronza!) Ma dove sei adesso? Comunque almeno X dovrebbe rispondere

- X sta dormendo, non ha dormito tutta la notte. Anche io sto riposando non sto bene.

- (Grande godimento da parte mia) Mi spiace. (Che sta per: “col cazzo che mi spiace”). Ma dove siete?

A quest’ultima domanda la X non ha risposto. E’ chiaro che hanno trovato una casa, le era scappato a lei stessa, alla X, quel giorno degli scatoloni, che dopo andava lì dove devono aver trovato casa, di cui parlavano già da maggio, anzi forse da aprile.
Nonostante tutto, devo ammettere, mi accorgo di quanto sono insensibile a ogni suo dolore, sofferenza e malessere. Ma lei mi ha fatto solo del male, mi ha preso per il culo e se non mi farà ancora più male, sperando che così sarà, è per stupidità e ignoranza, non certo per buon cuore e per onestà.
Gli ho affittato la casa con uno sconto rispetto che agli altri. Le ho chiesto solo due mesi di cauzione anziché 3. Per un anno gli ho portato le bollette da pagare, e lei diceva sì sì e non pagava un cazzo. Alla fine ha negato che per un anno gli avessi chiesto di pagare le bollette.
Fin da marzo le avevo ribadito, ogni volta che mi pagava l’affitto, che a fine aprile se ne sarebbe dovuta andare. Diceva sempre sì sì, sì sì, sì sì. Io sono stato stronzo, è vero, ma mi sono fidato di lei. E lei ha chiesto la residenza anche per il moroso.

Più volte sono stato tentato di minacciarla di farla star male con la magia nera.
Ovviamente non sarebbe stato vero. Mi viene paura pure a me a pensarci. Però a mali estremi estremi rimedi. Tutto sommato sempre meglio che ucciderla e andare in galera, no?
Mi ero persino informato sul nome della magia nera nel suo paese. E quel giorno che l’ho vista al supermercato e le ho chiesto di aiutarmi a portare gli scatoloni a casa sua (cioé la mia che mi stava rubando), e mi ha detto che lei non poteva, di portarli io, e addirittura di non suonare a casa perché quel x di suo figlio dormiva… beh, la tentazione di avvicinarla e dirle:
“Guarda che io ho il potere di fare ammalare e anche di far morire le persone, se voglio. Non ti posso dire come, ma posso farlo”.
Una minaccia così velata sarebbe stata forse ancora più efficace del riferirmi direttamente alla magia. Alla fine non l’ho fatto, per mantenere quella parvenza di civiltà ritrovata, che era così facile distruggere. Del resto l’odio ormai è reciproco.
Però, anche se non ho fatto o detto niente, pare che gli effetti si siano realizzati veramente.
Forse è vero che in un’altra vita ero uno stregone.

In seguito a ulteriori consultazioni con mia mamma ci accordiamo che lei continui a chiamarli a oltranza. Non dargli pace. Mica possono dormire tutto il giorno?
Nel frattempo, che fare tra stasera e domani? Entrare in casa e non andarsene più? Stasera? Domani mattina? Chiudere luce e gas? Dal mio elettricista di fiducia (peruviano anche lui) m’informo se non sia pericoloso togliere solo l’elettricità senza chiudere il gas, e lui mi conferma che sì, potrebbe esserlo per la caldaia. Dipende da come è fatta e io non glielo so dire, ma insomma non conviene correre rischi.
In questi giorni è occupato per cui non si può neanche tentare la scenata dello smontaggio della cucina per l’umidità.
Finalmente alle 15:37 la svolta. Pare positiva. Finalmente la X ha risposto.
Dice che è stata dimessa dall’ospedale alle 3. (Di notte). Questo effettivamente coincide con quanto verifico dal suo whatsapp. Tra tante cazzate, qualcosa la sta dicendo.
Dice che hanno dormito da un’amica. Figurati. E’ chiaro che la casa ce l’hanno già, gli X.
Ci vediamo lì stasera, si fottono questi ultimi soldi e mi danno le chiavi.
Però al momento non possono togliere i pacchi perché “non hanno ancora la casa”. Anzi, la X voleva addurre questo come pretesto per dare una sola chiave! Ma che facce da X!
Ma mia madre gliel’ha detto chiaro e tondo. Per avere i soldi devono darcele entrambe. Tanto io abito lì sopra e basta che mi citofonino e scendo giù.
Poi vedo come fargliela pagare anche così alle X.
Se dio vorrà, se dio vuole oggi l’incubo finisce. Alle 7.
Mia madre sta già arrivando.
Le jeux sont fait. Spero. 17:52

10 giugno

10  6   6:40
Preso dolorosamente atto che la cosa non si sblocca m’iscrivo e vado finalmente al Sindacato piccoli proprietari. (Altre 75 euro).
Le notizie orribili avute ieri hanno sortito un effetto paradossale.
E’ proprio vero che le difficoltà possono essere il nostro guru. Dovrebbero esserle.
E’ stato come se mi fossi detto, anzi, quasi come se una voce mi avesse detto, un daimon, come nella mente bicamerale dei Greci e degli oracoli:
“Okay, può darsi che l’unica cosa da fare sia mettere la casa all’asta. E allora?”
Se hai fatto tutta una sequela di errori così grossolani un motivo ci sarà. Accettane le conseguenze. Mica ti costerà la vita, o la salute? O la libertà? Se fai qualche grossa cazzata puoi andare anche incontro a queste conseguenze, ma se accetti il destino, quel che sarà, pazienza. Avrai perso una casa. Ma avrai comunque il lavoro, e comunque una casa dove abitare. Tanto, evidentemente non eri tagliato per fare il compra-vendi e manco il compra-affitta case. Del resto è una cosa che non ti sarebbe mai passata per la mente se non ti fossi involuto in questo modo in questi anni. E’ una cosa che non c’entra proprio niente con te. E’ un falso fine, come li definisce Vadim Zeland.
Tutto quello che facciamo solo per ricavarne dei soldi, e/o perché pensiamo che questo ci porterà/aiuterà/permetterà di arrivare al nostro fine, e che non ci dà intrinsecamente piacere e gioia, è in realtà un fine fasullo, un falso fine, una cosa posticcia, un seguire la strada sbagliata.
La strada che dobbiamo veramente seguire è quella che ci piace, indipendentemente dai soldi e dal riconoscimento che ne abbiamo al momento.
Se non avessero fatto così, del resto, non avremmo i dipinti di Van Gogh né i capolavori di Kafka. Sì, lo so che ne l’uno né l’altro hanno potuto avere i frutti e goduto del loro genio e della loro arte. Nel caso di Kafka neanche ci aveva provato, e forse la cosa era intrinseca alla sua persona e se così non fosse stato non avremmo potuto avere né “La Metamorfosi”, né “Il Processo”, né “Il Castello”, né “America”, né i racconti. Nel caso di Van Gogh, e di altri ancora, gli è andata male. E’ vero. Può andare anche male. Ma a parte il fatto che lui si è suicidato e non possiamo sapere come sarebbe finita se non l’avesse fatto. A parte questo finché ha vissuto, pur con tutte le difficoltà, ha fatto quello che voleva, quel che sentiva, forse è stato comunque meglio così, per la sua anima, che non seguire la sua arte e diventare un impiegatuccio borghese, tanto per fare un esempio. Sicuramente è stato meglio per noi, per quello che ci ha lasciato. Anche se, malignamente, verrebbe in mente, è stato meglio per i musei e per chi commercia in opere d’arte.
Ma sto divagando. E’ come se ieri fossi rimasto coinvolto in un incendio, rischiando di rimetterci la vita, e mi fossi salvato. Cosa ve ne fregherebbe in questo caso delle cose bruciate e della casa stessa? Se scampaste con la vostra famiglia a un attacco terroristico o a un bombardamento, e rimaneste salvi e incolumi, pur perdendo tutte le cose che avevate, non sareste comunque felici perché vi siete salvati?
Certo, poi la mente si riprenderebbe la sua rivincita, e ricomincereste a soffrirne e a disperarvi, ma sul momento saprete che la cosa più importante, anzi le uniche cose che veramente contano, sono la vita, la salute, la libertà. Fanculo tutto il resto.
Sono riportato all’essenzialità della vita e della morte.
Importa quel che si è e quel che si riesce a diventare con la tempratura della vita.
Non sprofondare in basso e invece riuscire ad arrivare sempre più in alto. Quel che si è e non quel che si ha.
Non mi lascerò distruggere la vita né da un mutuo, né da una perdita economica, dalla perdita di una casa, né da una X miserabile che vuol far pagare agli altri il suo fallimento.
Io invece sto pagando per la mia stupidità, e come ho sempre detto, è vero, la stupidità si paga. 

sabato 20 giugno 2015

20 giugno

Sabato 20. Finalmente il grande giorno. Nessuna notizia da parte loro, ma non ho visto neanche spostamenti, movimenti di macchina, caricamenti di pacchi. Nulla.
Mia mamma mi chiama alle 17:07 per dirmi che sta partendo da casa. L’appuntamento è previsto per le 18.
Ahimè, chiudendo la telefonata, alle 17:08 vedo il temuto messaggio che la X mi aveva mandato con whatsapp alle 15:30:

“Ciao bruno sono in ospedale sto male ci vediamo domani sera verso le 19 o 20 pm come preferisce”.

Addirittura dice “ci vediamo domani sera alle 7-8 di sera” per chiarire che non se ne andrà neanche domenica. Certamente vorrà rinviare per l’ennesima volta, a sabato prossimo.
Chiamo mia mamma desolato e glielo dico.
Decidiamo che ormai bisogna agire, rischiare, costi quel che costi.
Io ho provato a prenderli per le buone da metà aprile al 9 maggio, mia mamma dal 9 maggio a oggi, 20 giugno. Sono passati 2 mesi.
Entreremo in casa e ci resteremo. Che chiamino la Polizia o i Carabinieri.
Del resto, se la casa è persa, ed è ormai probabile che lo sia, almeno tanto vale tentare qualcosa di forte, seppur limitando i rischi. Ma è impossibile uscirne senza rischiare.
Del resto, se li lasciassimo lì ancora a lungo, lei insisterebbe sulla storia dello sfratto, campa cavallo che l'erba cresce.

Alle 18:18 mia mamma è già qui.
Mi dice che vuole entrare solo lei, e io di sparire. Così che eventuali conseguenze se le becca solo lei. Mi pare poco credibile, visto che sono comunque io ad aprire.
Dò qualche scampanellata, nessuno risponde, entriamo.
Il dado è tratto.
Le dò l’unica chiave che mi è rimasta, raccomandandole di metterla in borsa e di non farsi fottere anche quella. In realtà meglio sarebbe stato dargliela prima, nell’androne, così da non essere visti dall’alto, e che aprisse lei stessa.
Il problema in sto cazzo di palazzo di ringhiera è che è una specie di anfiteatro, tutti vedono quel che accade al piano terra, soprattutto davanti a casa mia, quella “occupata”, in bella vista ed esposta al sole più che mai, senza nessun riparo, tettoia e simili.
Le dico che se provano a buttarla fuori può buttarsi a terra e fare scena, per fargli una denuncia penale.
Certo, è vecchia veramente, però. E se si fa male sul serio? Non sarò un po’ stronzo?
Comunque lei stavolta è imperterrita e più decisa di me.
“Lascia fare a me!”
Dopo un po’ le porto del pane, acqua e albicocche.
Scherziamo col fatto che non può vedere la tv perché io ho tolto l’antenna agli X.
“Stavolta mi hai fottuto!” Alludendo alla sua videodipendenza. Ridiamo.
Le raccomando di non parlare di Polizia. Se la vogliono chiamare, la chiamino loro.

19:03 Mi chiama e scendo giù di nuovo per portargli qualcosa da leggere e del formaggio. Tornando su incontro una sudamericana anzianotta, o almeno sulla cinquantina, che abita lateralmente a lei, al primo piano. E’ carica di roba. Mi viene in mente che devo il più possibile tirare dalla mia parte quelli del condominio, mi prodigo per portargli i pacchi per le scale. Lei mi ringrazia e mi dice: “Se n’è andata quella ragazza che sta lì?” O: “quella ragazza che se ne doveva andare”.
Insomma qualcosa del genere. Mi è chiaro più che mai quanto la troia abbia fatto una scenata greca il giorno che gli ho chiuso il gas, che il bambino (chiamalo bambino...un x diciassettenne) e tutti loro sono rimasti senza pranzo… Magari fossero morti di fame. Il problema è che hanno chiamato l’A2A e quegli stronzi sono subito venuti e l’hanno riaperto.
Avrà certamente montato la scena dell’avido speculatore immobiliare che l’ha dissanguata per 20 metri quadri e che volevo fottermi la cauzione.
Non ha detto che ogni volta che gli portavo la bolletta da pagare rispondeva sorridendo e dicendo che al momento non aveva i soldi e che così io, come uno stronzo, le ho pagato le bollette per tutto l’anno.
Non ha detto che per tutto marzo e fino al 10 aprile mi ha detto che se ne sarebbe andata, per poi mettermela in culo e farsi la residenza a tradimento, a lei e al moroso.
Non ha detto che ci ha messo dentro anche il figlio, chiamiamolo figlio.
Che tutta la cauzione se n’è ormai andata in bollette e che da due mesi sta lì senza pagare un cazzo, consumando energia elettrica, acqua e gas, mentre io sto ancora pagando il mutuo, non ha detto che non ha accettato di andarsene, già da aprile, neanche regalandole questi mille euro che già avevo speso in bollette, pretendendo che glieli dessi prima che se ne andassero, “così intanto cercavano e potevano dare la caparra”.
Non ha detto che ci sta prendendo per il culo da due mesi, me e mia madre, e che evidentemente l’intenzione di prenderci per il culo c’era già dall’anno scorso.
Rispondo alla sudamericana evasivamente. “Se ne va oggi”.
Mi sento ipocrita a fare questo piccolo gesto di aiuto nell’imminenza di uno scontro frontale con le X e allo scopo di portarmi qualcuno dalla mia parte.
Prima non l’avevo mai fatto, ma con lei non era mai capitata l’occasione.
Anzi, non mi sembrava proprio di averla mai vista. Forse perché non è granché.
L’ho fatto invece con qualche vecchia rincoglionita dalla mia parte del palazzo. ovviamente anche lì c’è un po’ d’ipocrisia, il tentativo di tener buoni dei potenziali nemici, anche se sappiamo benissimo che ci stiamo tutti reciprocamente sul cazzo. Neanche allora ero sincero. Anzi, semmai son più sincero con lei, che è sudamericana, simpatica, mentre quelle vecchie rincoglionite mi sono proprio antipatiche. L’avrei fatto con le arabe? Non credo, non solo perché mi stanno sul cazzo anche loro, ma anche perché ovviamente sarebbe stato pericoloso e controproducente. Sono mogli vecchie e brutte coperte come mummie, le tipiche x musulmane schiave dei maschi, e tanti vaffanculo a quegli stronzi che parlano di islamofobia.
Anzi, ripensandoci mi pento di non aver chiesto alla sudamericana di dove sia. Probabilmente è peruviana. Pensate che colpo sarebbe stato: “Anche la mia fidanzata è peruviana”. Mannaggia a me. Ma forse sarebbe stato troppo. Persino per me.  19:20

venerdì 19 giugno 2015

13 - 19 giugno

Ieri, sabato 13, dopo che mia madre era arrivata fin lì, senza dirci prima niente, anzi, senza avere risposto al telefono per tutto il giorno, hanno rimandato a mercoledì 17.
Mi chiedono se ho degli scatoloni, gli dico che possono prenderli allo SMA. Comunque da questo momento fino a domenica cerco degli scatoloni per loro, come uno schiavetto.
Ironia della sorte, mentre sono lì per cercare degli scatoloni per lei vedo lei allo Sma sia sabato che domenica, fresca come una rosa, per prendere qualche porcheria da cucinare (mi pare che sia una patita delle schifezze liofilizzate). Degli scatoloni evidentemente non gliene fotte un cazzo, mentre io litigo con tutti gli inservienti.
Arriva al punto che quando riesco a procurarmene 4 o 5, proprio allo Sma, la vedo e le chiedo di aiutarmi a portarne a casa qualcuno lei dice che poi deve andare in giro, di portarli io e lasciarli fuori casa, non suonando il citofono perché “suo figlio sta dormendo”. (Alle 11!) Le dico che comunque bisogna metterli dentro perché minaccia di piovere.
Arrivato suono ininterrottamente per vari minuti. Non mi apre.
Li lascio lì fuori. Poi effettivamente piove, ma mi pare che li abbiano già portati dentro.

Il 16 sera mi ha chiamato lui rimandando a sabato 20.
Ha detto lui che preferiva dirmelo prima perché se no io “mi mettevo a gridare”.
Dico che voglio sentirglielo dire anche da lei, che non dice mai di volersene andare, e continua a parlare invece di luglio, agosto, dell’expo, come a rimandare a dopo ottobre.
Lui dice che si sta facendo la doccia.
“Coi miei soldi”, ribatto io. Gli dico che quest’estate grazie a lei non potrò andare al mare, non potrò farmi un viaggio ecc. ecc.
Scendo più tardi e trovo il figlio che mi ha detto che è appena uscita.
Però, buon segno, vedo finalmente alcuni sacchi e pacchi “in allestimento”.
Ripasso il giorno dopo, il mercoledì 17. Gli suono, non rispondono, mentre me ne sto andando li vedo che arrivano e chiedo a lei se è d’accordo per andarsene sabato.
Dice di sì.
Il giorno dopo, giovedì 18, mia madre telefona a lei. Non risponde. Chiama lui.
Gli dice che quello è l’ultimo rinvio e che non faccia scherzi.
Lui la rassicura, ma dice di non chiamare lei perché “si irrita”. 

Venerdì 19 non si fanno sentire.
Ovviamente, in attesa che sgomberino, se non mandano messaggi né chiamano per rimandare lo interpretiamo positivamente.
Mia mamma è fiduciosa, io non tanto. E’ evidente che se dipendesse da lei non se ne andrebbe più.

venerdì 12 giugno 2015

11-12 giugno

Ieri è venuta mia madre e subito l’ho avvisata delle orribili notizie che mi aveva comunicato l’avvocato. Tra l’altro la mattina l’avevo anche richiamato chiedendogli cosa pensasse dell’eventualità di una “lettera di sfratto fasulla”, nel senso che nel momento in cui gliel’avessi data, pur scritta dall’avvocato, loro mi avrebbero dato le chiavi e se ne sarebbero andati, come se ne fossero rimasti impauriti.
Sarebbe stata una patacca perché ovviamente non avrebbe sortito alcun effetto per il punteggio della casa popolare. Perché ciò avvenga ci dev’essere una notifica, una convalida del giudice, ecc.
Ma se fossero stati così gonzi da cascarci a me che mi sarebbe fregato? L’importante era che mi dessero le chiavi.
Per una simile cosa mi avrebbe chiesto 300 euro ma a lui sembrava una cosa del tutto assurda, con la stessa probabilità di un meteorite che li ammazzasse.
Comunque pensavo di agire in più modi e su più fronti:
1) minacciarli con sta storia del taglio di gas e luce (pur senza farlo);
2) andare alla Polizia facendo quest’esposto su uno che occupava casa mia senza sapere chi fosse (per di più pachistano);
3) proporgli di aiutarlo nella ricerca di casa entro fine giugno, cercando case ancora disponibili, bilocali del prezzo di 500-600 euro, e ho visto che ce ne sono, anche in città, anche se spesso non arredati;
4) cominciare a cercare io stesso e suggerirgli di presentarsi ai proprietari (o alle agenzie) intanto solo lui, facendo comparire i 2 x (lei e il figlio) solo a contratto firmato, altrimenti chi mai gli avrebbe dato la casa? Già quel figlio x basta per distruggere un cesso in una sola “sessione”.
4) Dargli qualche soldo in teoria per coprire quella parte di soldi con cui non arrivava a dare la cauzione, anche se di fatto era l’ennesima estorsione. Però, fatto in questo modo, presupponendo che avessero già 1000-1500 euro, non avendomi dato un cazzo in questi due mesi, quello che poteva mancare sarebbero stati altri 500, 1000 euro al massimo, se immaginiamo una casa di 600 euro con richieste 3 mensilità di cauzione più una d’affitto (6 x 4 = 2400 - 1500 = 900, oppure 6 x 3 = 1800 - 1000 = 800).

In realtà ero del tutto angosciato e riversavo su mia madre questa disperazione, salvo poi intercalare entrambi: “l’hai persa la casa”, “ho perso la casa”, e lei rincarando: “Ma chi gliela dà la casa a questi? Solo tu!”
“Se parti da questo presupposto è pure inutile che continuiamo a parlare! A cercare di fare qualunque cosa”.

Sono a casa di mia madre, alle 5 del pomeriggio l’ha chiamato, ha chiamato lui, che è sicuramente più onesto e meno x di lei, e che si era impegnato a sgomberare il 10 stesso.
Non risponde, aspetta che richiami, ma non lo fa. Me ne vado a casa mia.
Alle 7 meno 10 lei mi richiama e mi dice che se ne vanno in uno o due giorni, perché hanno affittato casa, solo che gliela devono verniciare e abbisognano di 500 euro per andarsene in albergo in questi giorni.
Liberazione! In realtà è già il 10, anche dimenticando la questione delle bollette, dalla cauzione, tolti 1 mese e 10-15 giorni, resterebbero massimo 300, 350 euro, ma che cazzo me ne frega? Partivo da una prospettiva di aver perso 70.000 euro di casa, o comunque 30-40.000, posto che se avessi smesso di pagare il mutuo avrei perso tutto quanto pagato fino ad ora, l’acconto iniziale e tutto quello che ho fatto per ristrutturare.

Da qui a perderne 1000 o 2000 al massimo, sommato il tutto, che volete che sia?
Superlusso, anche rispetto alle prospettive drammatiche di pseudoaccordi basati su case popolari, minacce ed estorsioni di contante dichiarate apertamente perché se ne andassero fuori dai coglioni… quest’ultima cosa lei la farebbe certamente, lui solo se la parte peggiore di sé prendesse il sopravvento. Per fortuna mia madre pare stia fecendo emergere quella migliore. Per ora.

Le dico subito di sì, di dire che siamo d’accordo, e che se ne vadano fuori dai coglioni al più presto.

Dopo un po’ lei mi ha richiamato e mi ha detto che erano d’accordo per domani alle 7 di sera.
Dio sia lodato.
Già stamattina mi sentivo sollevato. Era come se se ne fosse andato dallo stomaco un peso enorme. Poi stranamente, dalla prospettiva angosciante di aver perso la casa, ecco che di nuovo la mente faceva capolino con la rabbia:
“ ‘Sta X mi ha fottuto 1000 euro di bollette, per non parlare dei soldi persi con airbnb, e adesso me ne chiedono altre 500? Maledetta x!”
(Pensavo di affittarla con AIRBNB per l’expo, più o meno a 50-60 euro al giorno, a quest’ora ci avrei già guadagnato qualche soldino).
Però mi sono detto anche:
“Basta! Smettila! In gioco è la casa intera"

Però adesso, alle 19:33 del giorno prima che se ne vadano, in teoria, non mi pare di vedere dei movimenti che facciano supporre questa dipartita.
Nessuno scatolone. Nessun trambusto, nessun movimento di macchine, furgoncini, nulla.
E se fosse stato solo uno stratagemma per impedire il taglio della luce?
A lei avevo detto che l’avrei fatto oggi, quindi sarebbe potuta essere una manovra in extremis per evitare questo, per quanto poco lungimirante. Che cosa cambia in realtà un giorno in più o un giorno in meno?
In realtà cambia, perché dal 15 io dovrò andare a ‘ste merde di commissioni d’esami e non so quando in tal caso potrei andare a fare l’esposto alla Polizia, così come anche la chiusura di luce e gas slitterebbe a questo punto di un’altra settimana, tra telefonate, prenotazioni e uscite…
Domani vedremo. 

12   giugno
Niente. Di nuovo niente. Il X ha chiamato mia madre alle 2 dicendo che “più tardi vede una casa”. Ma non l’aveva già affittata? In teoria ha rimandato a domani.
Ma è chiaro che prendono per il culo. Perché dopo a casa ho visto la X stendere i panni, e non ce l’ho fatta a far finta di niente. A parte che ancora non si vede l’ombra di un pacchettino e di un minimo movimento nella direzione di andarsene. Ma la cosa più eclatante è che la X dice che “lei non sa niente”, di “parlare con lui”, “domani vediamo”, ecc. ecc. ecc. Le ho detto:
“Come domani vediamo?” Lui dice che ve ne andate e tu non ne sai niente? Perché è vecchia, la prendete per il culo?”

martedì 9 giugno 2015

9 - 10 giugno

10  6  1:30 di notte
Alla fine questa storia della casa ti accorgi che ti toglie il sonno, che prima di dormire hai letto solo 4 pagine in un’ora, la tua mente è continuamente invasa da quello che potresti o dovresti fare o non fare, da quello che potrebbe o non potrebbe o dovrebbe o non dovrebbe succedere, da come possono reagire quei maledetti alle tue mosse e alle tue controreazioni… non riesco a leggere e non mi viene neanche sonno. Mi sveglio in piena notte o la mattina presto, e tutti i tuoi pensieri finiscono sempre lì, la tua vita è invasa da questo problema, che finisce per soppiantare tutti gli altri, in un modo che mai ti saresti immaginato potesse accadere.
La ‘tua’ (?) casa occupata è come un piccolo embolo nel cervello che impedisce di scorrere a qualunque altra cosa. 1:40

9   6  
Ieri è arrivata ufficialmente la conferma che non solo non se ne andranno il 10, come mia madre s’illudeva, ma che hanno intenzione di starci il più possibile.
Esattamente fino a quando non avranno la casa popolare.
Infatti mi è arrivato questo messaggio:

Ciao Bruno puoi farmi una lettera di sfratto che ho bisogno per la casa di popolare… noi ogni giorno stiamo vedendo delle case tutti ci dicono si libereranno fine giugno o luglio… domani vado all’ufficio per casa popolare così glielo posso far vedere la lettera di sfratto. grazie

- puoi presentare la diffida che ti avevo dato

- questo sì l’avevo fatto vedere ma mi hanno detto di chiederti questa lettera che ti serve la casa così mi daranno subito la casa popolare. cioè la lettera di sfratto

- scendo dopo

Cosa ho fatto? In realtà ero così rimbambito che non mi ero reso conto cosa mi stesse chiedendo con questa lettera di sfratto.
Ingenuamente ho pensato alla raccomandata di disdetta che avrei dovuto farle 2 mesi prima della scadenza del contratto (che secondo me non era necessaria), che mia madre saggiamente mi aveva detto di farle un miliardo di volte, e che non avendogliela fatta loro si sono sentiti autorizzati a poter restare chiedendo pure la residenza… la x del resto mi diceva sempre che se ne sarebbe andata, non credevo ci fosse motivo, e poi sapevo che per i contratti annuali non c'era bisogno...

Sono sceso giù. Le ho detto che dovevo parlarne con l'avvocato.
C’erano lì in bella vista le chiavi, avevo pensato in questi giorni di fregargliela, una: per loro, in tre, contando il pesce-palla, avere una sola chiave sarebbe un disagio veramente grosso. (Sono chiavi che non si possono duplicare). Ma c’era ancora quella parvenza di ritrovata civiltà, se non proprio cordialità… parvenza che ovviamente m’interessava mantenere solo per le prossime mosse, un finto accordo tra loro e mia mamma per la questione dell’umidità… in realtà per smontargli la cucina.

Però me ne sono pentito, allorché mi sono reso conto della verità solo dopo, con la chiamata di mio fratello e mia madre, ai quali nel frattempo avevo comunicato la novità via mail… Mia mamma in questi giorni è a Madrid da mio fratello. Solo loro mi hanno fatto rendere conto quanto grave fosse questa sua richiesta e come in sostanza abbiano gettato la maschera…
In realtà la lettera di sfratto è quella roba con la quale si inizia la pratica legale, che con loro può durare anni, e quindi tra spese legali, infinite uscite dell’ufficiale giudiziario e perdita d’introito per mancato affitto potrebbe costarmi 10000, 20000, 30000 euro…

Nel breve colloquio giù gli ho ricordato che l’11 cominciavamo i lavori e che è già prevista la sospensione delle forniture di luce e gas. Non posso mantenergli a vita gas e lavatrici e luce e docce, non ha pagato un euro di bolletta in un anno e pretende ancora che li mantenga? Certo che ogni volta che ci penso mi viene da scendere giù e ammazzarla… la x.
Scendo giù. Lei farfuglia ‘sta storia delle case che sono tutte libere da luglio e che chiedono 4 mensilità… altro modo velato per chiedere soldi… comunque è cessata definitivamente la buffonata della cauzione trattenuta (che è andata tutta in bollette) che doveva valere secondo lei altre 2 mensilità di permanenza… Adesso passano a un’altra linea d’attacco… più che di difesa… lei non ha il lavoro, il padre del figlio ha perso il lavoro anche lui (guarda caso) e quindi il figlio è dovuto venire da lei, e insomma in questo modo io li devo mantenere a vita…
Tutto sommato è giusto che ci siano i barboni, e giusto che ci sia chi dorme per strada, gente come questa buona solo a parassitare gli altri, che non fa un cazzo, che si alzano a mezzogiorno. Oggi l’ho vista bellamente che se ne andava da casa alle 12:30, quando io stavo rientrando.
Perché devono poter continuare a rubare le case a chi lavora?
Perché sta gente che non fa un cazzo deve perennemente essere mantenuta da chi lavora? Anche saltuariamente, anche in modo precario, ma chi cerca di essere padrone della propria vita anziché pensare solo a come fottere gli altri, supposti tanto più ricchi di loro? (E non è vero!)
È da mesi che dice di aver perso il lavoro, ammesso che sia vero, e lo racconta come una specie di dogma mariano, lei non può fare più nulla dacché ha perso il lavoro, e io li devo mantenere a tutti e tre!
Di fatto noi italiani non stiamo più facendo figli per poter mantenere quelli come loro e i loro stessi figli, perché se loro hanno la mercedes e poi non pagano la mensa al bambino poi i razzisti sono gli italiani, e poi se occupano delle case non si può sfrattarli perché ci sono i bambini, e anche se i bambini rubano non possono andare in carcere e neanche le loro madri, che quindi ne fanno a migliaia, perché più bambini ci sono più si commuovono le anime belle e più sono intoccabili, mentre intanto gli imprenditori si ammazzano perché usurati dalle banche e torturati dallo Stato che li fa fallire per 1000 euro anche quando è debitore con loro di 100.000 euro… ma vaffanculo, vaffanculo, vaffanculo anche a sta retorica dei bambini…

Quando me ne sono andato è seguito suo messaggio,

ti chiedo solo di darci il tempo di fine mese per andarcene… poi se vuoi dal 1° luglio stacchi pure la luce… te lo chiedo per favore. grz
mi dispiace finché non prendo la casa fino mese non andare via. Se non riesco a trovare prima di 30 giugno deve aspettare. Te lo detto già nn ho altre posto da andare.

fate i pacchi in questi due giorni e li puoi lasciare lì.
Noi l’11 dobbiamo cominciare i lavori. Allo Sma potete prendere scatoloni.

Andrò alla questura come mi è stato suggerito per fare l’esposto in cui parlo di sto X  di cui non ho alcun dato (che non mi hanno dato) e che potrebbe essere chiunque…

giovedì 28 maggio 2015

fino al 28 maggio

21 maggio
Vado a “L’Animale”, un centro cazzaro-spirituale-new age, presieduto da Caterina Shakti Maggi, una specie di Illuminata. Descrive uno stato della mente senza aspettative, in uno stato in cui non c’è nulla da perdere. Per qualche ora riacquisto un minimo di benessere, forse benessere eccessivo. Una relativa serenità, e rivedo, o meglio sento le cose con più distacco. Forse sto perdendo una casa, è vero, poi, in fondo, 20 metri quadri, mica un castello. Però ho un lavoro e anche che mi piace. Sto in salute e idem i miei. Ho comunque una casa discreta dove abito. Chi se ne fotte di quei bastardi?

Il 28 maggio gli invio una raccomandata in cui li avverto della chiusura dei contratti di luce e gas.

Fin dal 5 maggio ero andato più volte a chiedere all’A2A:
Non c’è alcun modo per evitare che si facciano a nome loro un nuovo contratto.
Non dovrebbero neppure pagare le bollette arretrate che ormai da un mese non sto più pagando, sono intestate a me e sono cazzi miei.
Per di più in teoria non potrei neanche staccare le forniture. Ma dopo molte insistenze, l’avvocato che aveva fatto la diffida, del quale oltretutto non mi fido granché, mi ha detto che al massimo potrei fare la risoluzione del contratto.
In realtà anche questo è un rischio, ma devo porgli un freno in qualche modo e non posso neanche diffidare l’a2a a fargli un nuovo contratto. Per loro basta che si paghi, non gliene frega niente, chiedono solo successivamente il contratto di locazione e in ogni caso è del tutto ininfluente sulla sussistenza delle forniture.
Ormai il 28 maggio, dopo 20 giorni passati ingoiando che stiano abusivamente da me e continuando a consumare casa, acqua gas ed energia elettrica, 20 giorni che non gli ho più dato alcun disturbo per non rompere la trattativa di mia madre, che secondo me è da parte loro solo un’ennesima presa in giro, come avevano preso in giro me, il 28 gli mando una raccomandata (altri 10 euro) in cui li avviso che i primi di giugno saranno chiusi i contratti di gas ed elettricità, che stanno lì abusivamente e che gli verrà chiesto un risarcimento per ogni giorno di permanenza in più.

Negli stessi giorni mia madre li chiama e lui promette che se ne andranno il 15 giugno, per le insistenze di mia madre anticipa al 10, dietro versamento di quel che resta della cauzione (tolti un mese e 10 giorni), secondo loro dovuta, in realtà un regalo/estorsione.
Magari ciò avvenisse, anche se sarebbe un’estorsione.
Ma temo che sia ancora un modo per prendere e farmi perdere tempo. Del resto, se uno non gli desse alcun fastidio, potrebbero ripetere all’infinito “che stanno cercando”, “che non hanno i soldi della cauzione”, e che stanno abusivamente “perché io sono stato cattivo e quindi non gliene frega più niente”.

sabato 9 maggio 2015

9 maggio - nuova trattativa

9 maggio, sabato
L’indomani mattina viene a parlare mia madre.
La vedo suonare da casa mia per un minuto consecutivo sul campanello. Non risponde nessuno.
Dopo 10 minuti mi chiama lui col suo numero e mi insulta dicendomi che mi spacca il culo e che lunedì mi arriverà la lettera dell’avvocato.
Mi spiace che proprio in quel momento non riesco a mettere il photo booth del computer abbastanza velocemente: quando avvio la registrazione (photo booth) ha smesso di insultare e minacciare.
Si lamenta che l’ho svegliato: alla faccia del lavoratore. Erano le 12!
D’altra parte perché lavorare se li sto mantenendo io, lo stronzo italiano?

Lo faccio parlare con mia madre, dice che lui non c’è più a casa ed è andato al lavoro: ma se lei l’aveva svegliato non poteva aprire?
Comunque parlano al telefono, lei lo prende con le buone come una nonna.

Il pomeriggio si risentono e lui le fa un sacco di complimenti perché lei è buona e comprensiva, io sono cattivo.
Lei gli dice “di fare con calma, che quando se ne andranno andremo a mangiarci una pizza” e che gli ridarò la cauzione. (Cioé gli regalerò i mille euro che se ne sono andati in bollette).

Seguono altre telefonate successive, in una “lui non si dava pace perché aveva promesso a mia madre di andarsene entro maggio, ma ancora, ahimè, non trovava”, in un’altra, a fine maggio, “forse stavano per concludere”, a Molino Dorino, bla bla bla…

venerdì 8 maggio 2015

6 - 8 maggio

6 maggio
Messaggio: quando ve ne andate? Grazie che mi ripaghi in questo modo della fiducia che ti ho dato

Andando a scuola, la mattina, penso di buttargli a terra i panni stesi fuori.
Poi cambio idea e mi prendo il mio stesso copriletto, un telo leggero, che avevo dato io stesso in dotazione nell’appartamento.

Qualche giorno dopo mi viene un’idea brillante: chiudergli il gas.
E’ fuori dell’abitato, subito vicino all’ingresso, si può fare.
Ci vuole una chiavetta speciale senza la quale non si può chiudere. Ma dov’è sta chiavetta? Probabilmente ce l’hanno loro, quindi anche se lo chiudo loro la riaprono in un attimo.
Guardo nei cassetti in casa. Felicità!
La chiavetta ce l’ho io! Mai così felice di vedere quelle strane guarnizioni gialle.

8 maggio
La mattina, prima di andare a scuola, chiudo il gas.

Suo messaggio delle 12:15:
per tutte quelle cattiverie che stai facendo ti ho sempre perdonato ma questa volta provaci un’altra volta che ti denuncia e non andrò più via perché tu con le buone maniere non capisci… vergognati che mi vuoi fregare 2 mesi di affitto

- non frego niente. Sto pagando un sacco di bollette.

sei la persona più disonesto adesso anch’io non me ne frego niente

Mi pongo la domanda: ma se ne sono accorti a mezzogiorno che gli avevo tagliato il gas? Anche in un’altra occasione mia madre gli suonerà alla porta oltre mezzogiorno per parlare e quello mi chiamerà riempiendomi di insulti perché “l’ho svegliato”.
Ma questi non fanno un cazzo dalla mattina alla sera perché tanto hanno trovato il paese (o la casa) di bengodi? Anche se non è a 5 stelle!
Certo, ancora, però, non gli faccio la spesa. Ma forse, se insistono, otterranno anche quello. Magari da un giudice.

Lo stesso giorno incontro il messo comunale, anzi “la messa”, perché è una donna, alla quale spiego la questione della residenza, mi dice che nonostante il fax non potevo far nulla per impedirlo perché di fatto lei abitava realmente lì.
E purtroppo ho la conferma di non avere concluso un cazzo col gas:
hanno semplicemente chiamato l’azienda e l’ha riaperto.
Tra l’altro non so neanche se abbiano dovuto pagare o se saranno altri soldi che finiranno in bolletta e che dovrò sborsare io.

La sera di nuovo parliamo e lui ancora insiste con i convenevoli: “Siediti, vuoi bere qualcosa?” Non è la prima volta che mi invitano ad accomodarmi nella casa che mi hanno rubato.
Tra l’altro vedo che hanno due chiavi: giorni prima gliel’avevo chiesto e mi avevano detto che ne avevano solo una. Sono chiavi speciali, non duplicabili, ne avevamo in tutto 3: una io, una lei, e non ricordavo se l’altra si era persa precedentemente oppure l’avessi data a lei. Invece vedo stavolta che le chiavi sono due, contrariamente a quanto mi avevano detto. Che stronzo sono stato a dargliela.
Erano lì, tutti chiari, i segni della rovina!
Ciò nonostante si arriva ai ferri corti: lui dice che sono stato visto che gli rubavo la coperta (la mia coperta, tra l’altro) e che chiudevo il gas: la mia versione era stata pateticamente che l’avesse chiuso l’azienda. Dicono che hanno la testimonianza di quelli nel condominio che hanno.
E’ una casa di ringhiera, lei sta al piano terra e quello che succede lì è visibile da tutti.
Lui ha il coraggio di lamentarsi che ho ancora una chiave di casa: non dovrei avere neanche quella, gli dovrei pagare il mutuo a vita, acqua, luce, gasi, condominio, tari, tasi, imu e vaffanculo.
Me ne vado incazzato, e chiudendo la porta mi lascio scappare un’occasione d’oro: una delle due loro chiavi cade a terra, fuori, e non ne approfitto per cercarla e prenderla. Lui esce dopo un istante e la trova. Solo allora mi rendo conto dell’enorme cazzata.

Mentre sono sul marciapiede avviato alla metropolitana mi raggiunge e mi dice ancora che stanno cercando, mi ripete sempre nomi di questa o quella zona dove avrebbero trovato, a sentir loro bilocali allo stesso prezzo del mio, incluse le spese.
E perché non ci vanno? E’ da un mese che gli dico che eventualmente posso anche dare al nuovo proprietario parte della caparra, purché se ne vadano fuori dalle palle, l’importante è che mi diano le chiavi.
Stanno sempre trovando però non bloccano mai nessuna casa, intanto mi minaccia che se non riattacco l’antenna mi denuncia.
E’ venerdì sera.

martedì 5 maggio 2015

2 - 5 maggio

2 maggio
Messaggio: quando ve ne andate?
non abbiamo trovato ancora stiamo cercando una volta che troviamo ti farò sapere. Non preoccuparti fino a che restiamo qui te lo pagheremo

3  5
Messaggio: me li puoi dare oggi?
comunque dobbiamo parlare perché il contratto è scaduto

cosa che ti devo dare?
-   gli arretrati delle bollette

Li incontro al market, nuova lite, lui mi mostra il suo codice fiscale, perché “non è un criminale”. Faccio per appuntarmelo ma lei gli dice subito di rimetterlo e lui obbedisce come un soldatino.
Dal messaggio avevo sperato che almeno mi volesse pagare la mensilità. Invece no: si riferiva alla cauzione che mi aveva già dato. (Ovvio che delle bollette non pagherà un cazzo, anche ammesso che voglia “ridarmi” la casa).

4 maggio.
Messaggio: non si può lasciare stendino fuori

Viene l’antennista e svita la loro antenna.

5 maggio
Ritorno all’A2A per chiedere nuovamente anche perché non mi sia ancora arrivata sta maledetta raccomandata.
Ormai ce ne una grossa, di 170 euro, scaduta il 20 aprile, e un’altra elettrica di 18 euro, scaduta il 28 aprile

Mi smontano. “Non può risolvere il suo problema tramite noi”.
E’ una decisione amministrativa quando e se tagliare le forniture.
“Oltretutto lei ha sempre pagato!”
Sich. Sì, lo so io che io ho sempre pagato. Ma lei no.
Comunque per la raccomandata può passare ancora del tempo.
Come mi aveva preannunciato mia madre, che sa sempre dalla tv tutto quello che si può sapere su ‘ste cose burocratiche-legali, devono passare almeno 2 mesi prima che taglino gli allacciamenti.
Oltretutto, e questa è la cosa peggiore, non ho alcun modo per impedire che comunque loro si intestino degli allacciamenti a loro nome, pur da abusivi, in quanto il contratto lo chiedono solo dopo, e comunque non è vincolante. Certo, a loro che gliene frega? Basta che s’intaschino i soldi.
Non solo. Ma anche per quest’ultima eventualità non dovrebbero neppure pagare gli arretrati, che in tal caso ammonterebbero comunque a 500 euro, che sarebbe stato un buon deterrente in più per farli smammare. Le bollette comunque sono intestate a me (sich) e comunque devo pagarle io.

Ma la presa nel culo più grande è all’anagrafe.
Ero andato il 23 e mi era stato detto di mandare un fax per oppormi a che lei avesse la residenza.
Quando chiedo all’impiegata alla quale ci hanno indirizzato, che informo del mio fax, e della mia precedente richiesta, fa la faccia scura.
Sembra reticente a rivelarmi un’orribile verità.
Intuisco l’inesprimibile e le faccio sputare fuori il rospo:
“Non mi dica che ha già la residenza?”
“Certo che ha già la residenza!”
Ma come è possibile? Se ci avete detto che 10 giorni fa non ce l’aveva e che potevamo opporci? Dev’essere annullata immediatamente, io mi ero opposto quando non c’era ancora!”

Il fax è come se non l’avessi mai mandato, infatti è perso tra milioni di carte in chissà quali faldoni. Chiedo la cancellazione della residenza ma ci vorrà un anno.
Domanda dell’impiegata: decidere se inviare la richiesta di cancellazione alla funzionaria, tramite lei, e in questo caso, senza ricevuta della pratica, (?!) ma gratuitamente, oppure allo sportello, e in tal caso costa 17 euro.
Le dico che la faccia lei e comunque poi vado a farla allo sportello, pagando.
Altre 17 euro.
Come sempre, burocrazia di merda.

L’incubo prende sempre più forma.
Durante una delle liti gliel’avevo urlato in faccia: “Mi vuoi fregare la casa?”
E lei si era pure lamentata che non fosse una casa “a 5 stelle”, (ma sarà grillina anche lei? No, non può votare), perché vicino al tubo dell’acqua c’è umidità.
Del resto tenendo tutto tappato come fa sempre lei, niente da stupirsi.
E aveva pure osato “cacciarmi fuori” da casa mia, quella casa che mi stava fregando dopo aver consumato luce e gas e acqua a mie spese, la x, e pagandola così più o meno al costo di un posto letto.

Messaggi:
quando ve ne andate? Grazie che mi ripaghi in questo modo della fiducia che ti ho dato
lo stendino non può stare fuori

giovedì 30 aprile 2015

29 - 30 aprile


Vado all’A2A per chiedere come funziona il taglio della bolletta. Spero che la taglino al più presto, anche se l’avvocato col quale ho mandato la diffida mi dice che in teoria non la potrei far sospendere. Ma forse se semplicemente non pago e la tagliano la cosa è diversa? Comunque, chiedere non costa nulla.
Mi dice che dopo una decina di giorni dallo scadere dell’ultima grossa bolletta (tipo quella che è scaduta a me il 20) dovrebbe arrivare una raccomandata con la quale mi avvisano che entro una decina di giorni, massimo 12 o 13, taglieranno le forniture.
Gongolo. Anche se, ahimé, mi avvisano che un’altra bolletta è in arrivo di 280 euro, lo può dedurre immediatamente dal consumo stimato. E un’altra dell’elettricità di 15 euro circa.
Quindi, tra quelle già pagate, (350) quelle scadute (190) e quelle che mi devono ancora arrivare, (300) mi ritroverò ad averle pagato più di 800 euro di bollette, che lei ritiene regalate nonostante sul contratto fosse scritto chiaro che le avrebbe dovute pagare lei. Be, m’incazzo però la colpa è mia. Sarebbe bastato non pagare fin dall’inizio e semplicemente cambiare la voltura. Ma la sua malafede è apparsa troppo tardi, e la mia ingenuità troppo grande.

30 aprile
messaggio: è vietato dal regolamento condominiale esporre i panni fuori
(cerco di rompergli le palle anche nei modi più improbabili).

Uno dei pochi modi che ho per dargli fastidio è togliergli l’antenna satellitare della tv: l’avevo fatta mettere (400 euro) perché in sto cazzo di condominio non c’è una scatola di derivazione per l’antenna digitale in tutto il piano terra, quando l’avevo comprata in casa c’era un attacco per l’antenna, ma era farlocco…
Salendo sul tetto a spiovente (il ché mi anche un po’ paura) cerco di oscurare il ricevitore con una grossa latta di pomodori o con un vecchio maglione, ma invano: ho il ricevitore anch’io e non fa una piega: per quanto lo copra di roba, Russia Today (e con essa tutto il resto) continua a trasmettere.

lunedì 27 aprile 2015

25-27 aprile

E’ ormai passato circa mezzo mese da quando sono caduto dal pero e mi sono reso conto della malafede di queste persone, sempre di più.
E’ una cosa che piano piano t’invade la mente, e dimostra la fondatezza del feng-shui.
Avere la propria casa occupata, anche se non la si sta abitando, occupata da persone indesiderate, è come avere occupato il proprio corpo, la propria mente. Come essere indemoniati, posseduti, o semplicemente afflitti da una malattia psichiatrica. Non poter gestire la propria mente.
Piano piano la questione invade tutto, allaga tutte le dimensioni della tua vita, come il sangue invadeva la stanza nel trailer di Shining.
Ed in effetti, se penso a tutte le volte che gli ho dato le bollette chiedendole di pagarle, e a tutte le volte che in questi mesi le avevo ribadito di andarsene, e lei mi aveva risposto con quel sorriso ebete, mentre nel frattempo tramava di fottermi, e sa che ha le leggi dalla sua parte e che di fatto in questi 2 mesi li sto praticamente mantenendo io, mentre lei mi butta fuori di casa e mi chiama ladro, mi vengono in mente i pensieri più insani.
In cui non mi frega più un cazzo della casa ma solo di prendermi una dolce vendetta.
Buttare una bomba a mano in casa. Sentire l’esplosione. E se poi non muoiono? O ne restasse vivo anche uno solo? Se finisce come la bomba contro Hitler che non lo ammazza perché il tavolo stesso l’aveva protetto?
Basterebbe che ne restasse vivo uno solo perché se la prendesse a vita, certamente, e io andrei in galera veramente, e per decenni, almeno a ché non mi faccia fare una perizia psichiatrica di incapacità di intendere e di volere, no? E’ quello che fanno tutti in fondo.
O ammazzare lei? “Femminicidio! Femminicidio!” Urlerebbero sti pennivendoli di merda. Ma che femminicidio…Xcidio!
Sul momento l’idea non mi dispiacerebbe, ma varrebbe la pena rovinarmi la vita per una simile X? Quale casa vale la libertà? E poi, nonostante il disgusto che mi suscita, mi dispiacerebbe per xxx suo figlio. Lui non lo ucciderei e mi spiacerebbe ammazzargli la madre. D’altra parte, ammazzare solo lei o solo lei e il compagno vorrebbe dire regalare la casa a lui… e a quel punto non si meriterebbe anche lui una simile sorte? Non è che mi fa pena perché è piccolo, nel senso che come dimensioni è x... Mi fa pena perché non sembra neanche x, con tutto quel x, con quella camminata da x, pieno di zuccheri e colesterolo.
E se buttandogli una bomba quelli facessero come nel film di Chaplin, la prendessero velocemente e la buttassero indietro, nel cortile? Anche se io riuscissi a scappare potrebbe andarci di mezzo qualcun’altro, qualche cosiddetto innocente o relativamente innocente. E poi quelli che stanno sopra loro? Sono arabi, ma sono stati sempre gentili con me. Neanche loro si meriterebbero di essere ammazzati. Anche quella casa finirà all’asta, anche loro non pagano nulla, sì ma la casa la stanno fottendo alla banca, non a un poveraccio che si fa il culo a lavorare.
No, l’omicidio, singolo o plurimo, non è un’opzione praticabile. Anche per il karma. Io ci credo che quello che facciamo agli altri ci ritorna indietro, quindi se io ammazzo lei la madre al mostro (o tutti e 3) la stessa cosa succederà a me, in questa o in altre vite.


27 aprile (e giorni precedenti)
Chiedo il codice fiscale di lui, che è extracomunitario e del quale non ho alcun dato.
(Figlio e moroso sono entrati dopo aver fatto il contratto).

Messaggio: mi serve nome e cognome e codice fiscale moroso

venerdì 24 aprile 2015

22-24 aprile

22 e 23 aprile
Vado dall’avvocato a dire di fare la diffida e il giorno dopo la vado a ritirare per dargliene una copia di persona.
Come volevasi dimostrare, la X non ritirerà mai la raccomandata. Non so se la respinga direttamente indietro oppure se l’avviso viene messo nella cassetta rossa, che lei neanche guarda, o se lo butta direttamente.

24 aprile
Vado all’anagrafe per chiedere della sua residenza e per evitare che la mettesse a casa mia. Mi viene detto di inviare un fax al protocollo del Comune, in cui mi oppongo.
Lo invio il giorno stesso, anche se poco fiducioso.

Dò a mano alla X una copia della diffida, e reagiscono come all’acqua fresca, sempre con sta storia della cauzione che pretendono senza lasciare la casa.
Se ne fottono altamente. Continuano a dire che ormai se ne vanno fine giugno perché non hanno i soldi (che io gli avrei fregato), ma è chiaro che è solo un modo per prendere (e perdere) tempo, perché altrimenti alla mia idea di dargli comunque indietro tutta la cauzione (regalandogli ottocento euro di bollette), in cambio delle chiavi di casa e del fatto che se ne vadano veramente, accetterebbero.
Ovviamente escludono a priori anche l’idea di lasciarmi come cauzione, a loro volta, una bici di minimo 500 euro, che io non ho mai avuto, e un televisore di almeno 40 pollici, che io non ho mai avuto.
Il problema è che non se ne vanno comunque, quali che siano le condizioni.
Forse se ne andrebbero se gli dessi 50.000 euro in contanti, quello sì.
Ma io non ce li ho, quindi si preparano a fottermene ben di più, lentamente…

E’ ormai passato circa mezzo mese da quando sono caduto dal pero e mi sono reso conto della malafede di queste persone, sempre di più.
E’ una cosa che piano piano t’invade la mente, e dimostra la fondatezza del feng-shui.
Avere la propria casa occupata da persone indesiderate, anche se non la si stava abitando, è come avere occupato il proprio corpo, la propria mente.
Come essere indemoniati, posseduti, o semplicemente afflitti da una malattia psichiatrica.
Non poter gestire la propria mente.
Piano piano la questione invade tutto, allaga tutte le dimensioni della tua vita, come il sangue invadeva la stanza nel trailer di Shining.
Ed in effetti, se penso a tutte le volte che gli ho dato le bollette chiedendole di pagarle, e a tutte le volte che in questi mesi le avevo ribadito di andarsene, e lei mi aveva risposto con quel sorriso ebete, mentre nel frattempo tramava di fottermi, e sa che ha le leggi dalla sua parte e che di fatto in questi 2 mesi li sto praticamente mantenendo io, mentre lei mi butta fuori di casa e mi chiama ladro, mi vengono in mente i pensieri più insani.
In cui non mi frega più un cazzo della casa ma solo di vendicarmi.
Buttare una bomba a mano in casa, mentre dormono. Sentire l’esplosione. E se poi non muoiono?
O se ne restasse vivo anche uno solo? Se finisce come la bomba contro Hitler che non lo ammazza perché il tavolo stesso l’aveva protetto?
Basterebbe che ne restasse vivo uno solo (o lei sola, la peggiore), perché se la prendesse a vita, certamente, e io andrei in galera veramente, e per decenni, almeno a ché non mi faccia fare una perizia psichiatrica di incapacità di intendere e di volere, no? E’ quello che fanno tutti in fondo.
O ammazzare lei? “Femminicidio! Femminicidio!” Urlerebbero sti pennivendoli di merda.
Ma che femminicidio…Xcidio!
Sul momento l’idea non mi dispiacerebbe, ma varrebbe la pena rovinarmi la vita per una simile X? Quale casa vale la libertà? E poi, nonostante il x che mi suscita, mi dispiacerebbe per quella X di suo figlio. Lui non lo ucciderei e comunque mi spiacerebbe ammazzargli la madre. D’altra parte, ammazzare solo lei o solo lei e il compagno vorrebbe dire regalare la casa a lui… e a quel punto non si meriterebbe anche lui una simile sorte? Non è che mi fa pena perché è piccolo, piccolo d'età, diciassettenne, ma come dimensioni è X, mentre ....

E se buttandogli una bomba quelli facessero come nel film di Chaplin, la prendessero velocemente e la buttassero indietro, nel cortile? Anche se io riuscissi a scappare potrebbe andarci di mezzo qualcun’altro, qualche cosiddetto innocente o relativamente innocente. E poi quelli che stanno sopra loro? Non potrebbe crollare la casa ammazzando anche loro? Sono arabi, ma sono stati sempre gentili con me. Neanche loro si meriterebbero di essere ammazzati. Anche quella casa finirà all’asta, anche loro non pagano nulla, sì, ma la casa la stanno fottendo alla banca, non a un poveraccio che si fa il culo a lavorare.
No, l’omicidio singolo o plurimo non è un’opzione praticabile. Anche per il karma.
Io ci credo che quello che facciamo agli altri ci ritorna indietro, quindi se io ammazzo lei...  la stessa cosa succederà a me, in questa o in altre vite.

martedì 21 aprile 2015

10-21 aprile

Avrei sperato di non doverlo scrivere, questo blog. Che la mia idea non fosse più necessaria, che se ne andassero tra pochi giorni, come mi sembrava.
Invece no. Era l’ennesima presa per il culo. Rivado col pensiero a un anno fa. quando la X si presenta per affittare la casa.
E’ grassa, bassa, scura, del Sud del mondo, sulla quarantina. Non mi sarei aspettato del male da lei. Invece è arrivato. Se penso a tutti i segni che già si preannunciavano, l’inculata era là, chiara, palese, evidente. Eppure a me sfuggivano. Con quel sorriso maledetto mi dice che non può permettersi una certa cifra, mi chiede un leggero sconto… Cosa che stupidamente le concedo, anche se in realtà il prezzo che chiedevo era giusto, come aveva dimostrato la facilità nell’affittarla anche in passato. Mi chiede anche di dare come cauzione 2 mensilità anziché 3. Cedo anche a questo. Stronzo, stronzo, stronzo. Le chiarisco che comunque dovrà pagare le bollette, acqua, luce, gas.
Sì, sì, lei dice sempre sì, sì, e così facendo la mette in culo. La più inoffensiva delle creature. Passano i primi mesi. Lei paga l’affitto ma non le bollette. Dato che il periodo era limitato, un anno, le lascio intestate a me, altro errore madornale…
Intestare a lei le utenze e poi reintestarmele sarebbe costato circa 200 euro, e le avrebbe dovute pagare lei, che lamentava questa povertà, un errore dopo l’altro dovuti a quello fondamentale: essermi fidato di una che sorridendo e dicendo sempre sì sì te la mette in culo.
Alla prima bolletta che arriva le dico che la deve pagare.
Mi risponde col suo sorriso ebete dicendo che al momento non può.
Stupidamente la pago io e le lascio la ricevuta.
Il pagamento è fatto dal mio conto corrente, quindi non può spacciarlo per suo.
La cosa si ripeterà, sistematicamente, per tutto l’anno.

Il primo errore è stato affittarla a lei.
Il secondo errore è stato non fare la voltura.
Il terzo errore, imperdonabile e proprio da coglioni, è stato pagare le bollette.
Quarto errore: dopo qualche mese mi chiede un’altra chiave, per il fidanzato.
Gliela dò.

Secondo il contratto se ne dovrebbe andare il 30 aprile.
Sia a inizio marzo che a inizio aprile le ricordo che il contratto sta scadendo scade e che se ne deve andare. Risponde sempre sì sì, col solito sorriso ebete. In realtà se ne fotte altamente e pensa solo a farsi i cazzi suoi.

Faccio un quinto, gravissimo errore: non le invio la raccomandata che le ricorda di smammare, né le faccio firmare un foglio in tal senso, come mi raccomandava di fare mia mamma.
In realtà, a quanto ne so io, la storia della raccomandata vale per i contratti quadriennali, non per quelli di un anno, comunque col senno di poi mi dico: che stronzo! Che cazzo ci voleva a fare una raccomandata? A farle firmare un foglio nel quale si ri-impegnava ad andarsene e a pagare tutte le bollette?

10 aprile: messaggio:
“Ciao X, devi lasciare la casa il 30” (aprile)

I primi di aprile, la prima sorpresa: mi chiede se se ne può andare qualche giorno dopo, perché “ha chiesto la residenza” - giusto quando se ne deve andare - e deve venire quello del Comune a controllare che stiano lì.
Le dico che non mi aveva chiesto niente in merito, e che comunque eventualmente poi la posso chiamare io se qualcuno chiede di lei.
Ancora non percepisco la gravità della situazione.

Verso il 10 aprile l’incubo comincia a prendere forma: le ricordo che ha un anno di bollette non ancora pagate, quelle che per tutto l’anno gli ho pagato io come uno stronzo, e che pertanto gliele devo detrarre dalla cauzione. Sono circa 500 euro.
S’incazza e nega che gli avessi mostrato e lasciato le ricevute di queste bollette per tutto l’anno. Anzi, prima ammette che gliene avevo portate 2, poi una sola.
In più contesta che quella potrebbe essere la lettura stimata e non reale. Fin quando ero io a pagare il gas che lasciava sempre acceso tutti questi problemi non se li poneva.
E in ogni caso, la questione della lettura stimata può valere solo per l’ultima bolletta, non per quelle di tutto l’anno.
Dice che in altre case il gas lo pagava “30 euro” (!) Erano in tre anche in quel caso (ma valgono per sei), anche se io in realtà l’avevo affittata solo a lei, e mi ci trovo dentro un gigante di 1,90, e suo figlio, un essere dal formato 1,50 x 1,50.

Ma la cosa ancora più orribile, e più preoccupante, è che dopo un po’ di liti su quanto detrarle e quanto regalarle (perché di questo si tratterebbe a sto punto) vuole i soldi prima ancora di andarsene, “per pagare la cauzione della nuova casa”.
Le dico che ovviamente non si può dare la cauzione a chi resta ancora in casa e senza che restituisca le chiavi, ma ripete sempre la stessa cosa.
In realtà prende solo per il culo. Si fa forte che sta con un gigante come se dovessi avere paura che lui mi ammazzi alla minima contrarietà.
Il gigante, anche lui extraeuropeo, di area araba, ha quattordici anni meno di lei.
E’ come se lei gli facesse da mamma e constaterò in futuro che sarà sempre lei ad avere il timone della situazione.

13 aprile
Ancora a parlare con X per cauzione

14 aprile
Messaggio: “Ciao, non ha alcun senso consegnare neanche parte della caparra se l’inquilino con consegna le chiavi, però puoi lasciare per qualche giorno i pacchi prima del trasloco, comunque a chiavi consegnante. Non pagando il gas nei primi di maggio a2a non lo somministrerà più”.

15  aprile
Ancora a parlare con X per farle firmare disdetta.
Non firma niente perché dice che “non c’è chiarezza”.
Le è chiaro che deve fottermi la casa e che vuole la cauzione senza andarsene e senza pagare una lira di bollette.

16 aprile
Ancora lavoro per riepilogo e reperimento e duplicazione di tutte le bollette originali di gas, elettricità, immondizia.

20 aprile
Vado a sentire l’avvocato.
Telefono alla X. Poi discussione con suo moroso.
Ancora pretendono la cauzione “in attesa di trovare casa”.

Nel frattempo le invio una diffida a non lasciare l’appartamento (cioè per ricordarle che se ne deve andare), che mi costa altri 100 euro e di cui lei non firma neanche la raccomandata, che l’avvocato dovrebbe (dovrebbe) avere spedito: la ricevuta di ritorno non torna mai indietro.