venerdì 19 giugno 2015

13 - 19 giugno

Ieri, sabato 13, dopo che mia madre era arrivata fin lì, senza dirci prima niente, anzi, senza avere risposto al telefono per tutto il giorno, hanno rimandato a mercoledì 17.
Mi chiedono se ho degli scatoloni, gli dico che possono prenderli allo SMA. Comunque da questo momento fino a domenica cerco degli scatoloni per loro, come uno schiavetto.
Ironia della sorte, mentre sono lì per cercare degli scatoloni per lei vedo lei allo Sma sia sabato che domenica, fresca come una rosa, per prendere qualche porcheria da cucinare (mi pare che sia una patita delle schifezze liofilizzate). Degli scatoloni evidentemente non gliene fotte un cazzo, mentre io litigo con tutti gli inservienti.
Arriva al punto che quando riesco a procurarmene 4 o 5, proprio allo Sma, la vedo e le chiedo di aiutarmi a portarne a casa qualcuno lei dice che poi deve andare in giro, di portarli io e lasciarli fuori casa, non suonando il citofono perché “suo figlio sta dormendo”. (Alle 11!) Le dico che comunque bisogna metterli dentro perché minaccia di piovere.
Arrivato suono ininterrottamente per vari minuti. Non mi apre.
Li lascio lì fuori. Poi effettivamente piove, ma mi pare che li abbiano già portati dentro.

Il 16 sera mi ha chiamato lui rimandando a sabato 20.
Ha detto lui che preferiva dirmelo prima perché se no io “mi mettevo a gridare”.
Dico che voglio sentirglielo dire anche da lei, che non dice mai di volersene andare, e continua a parlare invece di luglio, agosto, dell’expo, come a rimandare a dopo ottobre.
Lui dice che si sta facendo la doccia.
“Coi miei soldi”, ribatto io. Gli dico che quest’estate grazie a lei non potrò andare al mare, non potrò farmi un viaggio ecc. ecc.
Scendo più tardi e trovo il figlio che mi ha detto che è appena uscita.
Però, buon segno, vedo finalmente alcuni sacchi e pacchi “in allestimento”.
Ripasso il giorno dopo, il mercoledì 17. Gli suono, non rispondono, mentre me ne sto andando li vedo che arrivano e chiedo a lei se è d’accordo per andarsene sabato.
Dice di sì.
Il giorno dopo, giovedì 18, mia madre telefona a lei. Non risponde. Chiama lui.
Gli dice che quello è l’ultimo rinvio e che non faccia scherzi.
Lui la rassicura, ma dice di non chiamare lei perché “si irrita”. 

Venerdì 19 non si fanno sentire.
Ovviamente, in attesa che sgomberino, se non mandano messaggi né chiamano per rimandare lo interpretiamo positivamente.
Mia mamma è fiduciosa, io non tanto. E’ evidente che se dipendesse da lei non se ne andrebbe più.

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